Angelo Gilardino, Suonare News
“I suoi Caprichos rappresentano la risposta più giusta, convinta e convincente che un chitarrista abbia finora saputo dare alla spiritata goyesca di Mario Castelnuovo-Tedesco. Non mi stupisco del fatto che Tampalini faccia una pianura di tutte le insidie tecniche di cui le composizioni sono disseminate. Non mi aspettavo tuttavia un’interpretazione così matura ed equilibrata: evidentemente, dev’essersi formata in lui una sorta di affinità con la musica castelnoviana – della quale è sempre stato un avido lettore – che gli permette di andare dritto al cuore di ogni pagina. I suoi stacchi dei tempi brillanti potrebbero sembrare temerari se non fossero controllati con autorità e opposti con piena consapevolezza ai tempi lenti: da ciò, scaturisce il contrasto drammatico, reso ancora più forte da una dinamica generosa e da una varietà timbrica che sembra non avere limiti. “